martedì 17 novembre 2009

....La natura!! Che bella invenzione!!!

Curarsi con le erbe e rimedi naturali

Curarsi in modo naturale é diventata una necessità sempre più presente nella nostra società moderna. Un pò perché "va di moda", un pò (sopratutto) perchè la medicina ufficiale, quella delle medicine convenzionali, non è poi così sicura e senza controindicazioni se prese a lungo termine. Qui parliamo di come i nostri nonni si curavano utilizzando vari metodi naturali, tra cui le sempre più utilizzate erbe officinali

Sommario

- Le erbe officinali
- Rimedi naturali
- Curarsi con le erbe
- Le erbe più utilizzate
- conclusioni



Le erbe officinali

Per erbe officinali (anche medicinali) si intendono quelle piante utilizzate a fini terapeutici, aromatici o per estrazioni ad uso medicinale. Alcune vengono anche chiamate erbe aromatiche, in questo caso si fa un riferimento più specifico andando a richiamare alcune caratteristiche specifiche di quelle piante impiegate per la loro fragranza, profumazione, o nel caso di quelle piante impiegate in gastronomia, per il loro caratteristico "sapore".
Il settore di maggiore impiego delle erbe officinali é la fitoterapia, una pratica medica antica che si avvale dell’utilizzo di estratti di piante e di erbe per la cura delle malattie, per la prevenzione da queste e il mantenimento della buona salute psicofisica dell'organismo. Le erbe officinali vengono raccolte, lavorate, catalogate e vendute in erboristeria.

Rimedi naturali

I cosiddetti rimedi naturali sono quei metodi impiegati per "curarsi" che non fanno utilizzo di medicinali o sostanze chimiche ma di metodi e strumenti che inducono la fisiologica guarigione dell'organismo.
Questi metodi possono utilizzare le erbe officinali, gli oli essenziali, tisane e altri metodi fisici come massaggi e agopuntura. Nel caso degli oli essenziali, questi possono essere utilizzati in miscele di altri oli e nell'antica pratica dell' aromaterapia

Curarsi con le erbe

Ora vedremo quali sono i più importanti campi di impiego delle erbe officinali, quali sono i problemi "curati" dopodiché le erbe officinali più note. Prima di dire ciò dobbiamo spendere due parole per una migliore comprensione dell'argomento che tratteremo.
La cura naturale con l'ausilio delle erbe officinali é una pratica che deve essere fatta sotto sorveglianza medica o con l'ausilio di un erborista qualificato in quanto i prodotti che si vanno ad utilizzare sono naturali, si, ma non totalmente privi di rischi. Alcune erbe officinali possono avere delle limitazioni di utilizzo, alcune sono sconsigliate a persone ad esse allergiche o in stati fisiologici particolari, come ad esempio in gravidanza o in casi di malattie particolari, altre possono interagire con farmaci o con altre cure. Esistono delle controindicazioni che non devono essere sottovalutate, queste sono presenti sulle confezioni dei vari prodotti in commercio.
Un' altra cosa: la cura per mezzo di metodi naturali, siano esse erbe o altre sostanze non deve trarre in inganno: il rimedio naturale è uno strumento lento e non sempre funzionante (o più precisamente non su tutti allo stesso modo), i tempi inoltre possono rivelarsi anche più lunghi delle aspettative creando una delusione che può trasformarsi, come spesso accade, in scetticismo. La cura naturale ha senso solo in un contesto di prevenzione ed attenzione globale, solo in questo contesto é curarsi con le erbe officinali.

Le erbe più utilizzate

Acerola: Detta anche Ciliegia delle Indie occidentali, originaria del Centro-America e del Portorico, é una pianta dalla quale si ricava un succo che per successiva concentrazione viene trasformato in estratto concentrato ad altissimo contenuto in complesso vitaminico C. Per questo motivo viene indicata per il trattamento o la prevenzione degli stati febbrili o per risolvere problemi di circolazione del sangue dovuta ad indebolimento delle arterie.

Ananas: Deve la sua fama al frutto impiegato come dessert a fine pasto. In fitoterapia trova applicazione grazie al succo estratto dal gambo poiché da questo si ottengono due enzimi a struttura simile caratterizzati da una spiccata attività proteolitica. Questi enzimi, stando ad alcuni studi, sarebbero capaci di digerire in pochi minuti 1000 volte il loro peso di proteine. Per questo viene impiegata nei prodotti dimagranti. La sua azione antiinfiammatoria la rende utile anche per il trattamento della cellulite.

Artiglio del diavolo: Se avete problemi con dolori articolari, mal di testa o mal di schiena, forse questa é l'erba officinale che cercate. E' una pianta di origine sudafricana che non trova tradizione nel nostro paese in quanto importata dai tedeschi dopo l'invasione della Namibia, luogo di provenienza della pianta.

Bardana: La "lappa", nome popolare con cui viene identificata la Bardana, é impiegata per trattare le impurità della pelle e come antisettico. Quest'ultima azione sarebbe dovuta alla arctiopicrina, antibiotico attivo contro batteri gram + e funghi.
Avrebbe inoltre attività disinfettanti, cicatrizzanti, drenanti e
detossicanti, tutte azioni che giovano al mantenimento del buono stato della pelle.

Betulla: La betulla viene impiegata popolarmente come antireumatico e diuretico. La moderna fitoterapia la indica anche nelle sindromi premestruali.

Biancospino:
Alcuni studi recenti avrebbero mostrano che l'attività principale del Biancospino sarebbe individuata a livello del sistema cardiocircolatorio con un reale miglioramento della resistenza allo sforzo. Alcuni dei principi attivi contenuti (flavonoidi e procianidine) sarebbero responsabili di un aumento del flusso sanguigno coronarico.

Carciofo e Cardo mariano: Carciofo e cardo mariano sono erbe entrambe appartenenti alla famiglia delle Asteracee (Composite), entrambe vengono identificate perfettamente nella teoria delle signature. Secondo questa teoria carciofo e cardo mariano vengono indicate per tutta una serie di problematiche legate a fegato e la digestione.


Damiana: E' una pianta tipica della foresta amazzonica utile fondamentalmente come tonico afrodisiaco. Nello specifico viene indicata come afrodisiaco per le donne poichè sarebbe in grado di fare vivere il rapporto in maniera naturale.

Echinacea:
Pianta tipica dell' America del Nord viene impiegata fondamentalmente per la sua azione immunologica, che sarebbe riconducibile per un aumento dei leucociti. Per questo veniva impiegata dagli indiani del nord america per curarsi nel caso di febbre. Oggie viene anche indicata come tonico stimolante generico.
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Fieno greco: Grazie alla presenza di fosforo organico, lecitine, minerali (ferro, calcio e manganese in particolare), vitamine del gruppo B e di proteine ad alto valore biologico il fieno greco viene indicato come stimolante del metabolismo e antianemico. Utile anche nei casi di magrezza.

Fucus e Laminaria:
Sono alghe molto impiegate nei prodotti dimagranti grazie allo iodio, contenuto sia in forma inorganica. a queste alghe viene attribuita un'azione diagrante dovuta ad un aumento del metabolismo basale dal quale sarebbe favorito il ricambio e pertanto un'azione dimagrante. La laminaria contiene una quantità circa 10 volte maggiore del Fucus.

Glucomannano: il Glucomannano é una fibra alimentare non assimilabile e di apporto calorico praticamente nullo, nell'intestino crea una gelatina che sarebbe in grado di assorbire grandi quantità di acqua. In questo modo crea un senso di sazietà che previene i pasti abbondanti

Maca:
La maca viene considerato il viagra naturale. Più precisamente dovrebbe essere considerato nella categoria degli afrodisiaci naturali senza pretendere di curarsi nel caso di vere proprie malattie come l' impotenza, come purtroppo spesso accade.

Melissa:
Secondo la teoria delle signature la Melissa è pianta di Venere per eccellenza, cioè pianta medicinale per i disturbi femminili. La tradizione popolare consiglia infatti la Melissa per trattare una serie di problemi tipicamente femminili: ansia, disturbi gatrici, disturbi premestruali.

Perilla: Poco conosciuta in Italia, la perilla viene impiegata favorevolmente nel trattamento di sindromi causate dall' allergia.

Serenoa
: Ereditata dalla tradizione nord americana, la serenoa viene impiegata per tutta una serie di problematiche a livello dell'apparato genitale (ipertrofia prostatica, afrodisiaco, aumento della fertilità [nelle donne]) e anche nella caduta dei capelli. Esistono estratti medicinali titolati in liposteroli impiegati con successo.

Soja (isoflavoni)
Se siete donne sui 50 anni e soffrite di vampate di calore, sudorazione notturna, insonnia e stati di ansia, siete in menopausa. Gli isoflavoni della soia vengono impiegati proprio per alleviare questi sintomi.


Tribulus:
Viene considerato tonico ed energizzante, impiegato quindi prevalentemente come afrodisiaco o negli sportivi.

The verde:
L'azione antiossidante dei ponifenoli contenuti rende il the verde un ottimo antiossidante. Viene inoltre impiegato nei prodotti dimagranti in quanto capace di bruciare le calorie.

Uncaria: Non è molto famosa in Italia in quanto appartiene alla tradizione sud americana. Viene impiegata come immunostimolante, con azione antivirale e antiinfiammatoria.

Uva ursina: Viene impiegata tradizionalmente per il benessere delle vie urinarie: glucosidi idrochinonici contenuti sono i componenti responsabili dell'attività disinfettante che viene esplicata dalla uva ursina.

Valeriana: Viene considerata il sonnifero naturale per eccellenza, esistono infatti anche specialità medicinali di valeriana estratto secco altamente concentrati in principi attivi.

domenica 15 novembre 2009

intolleranze alimentari

Le allergie e le intolleranze alimentari

1. Introduzione
La maggior parte delle persone può mangiare una grande varietà di cibi senza alcun problema. Per una piccola percentuale di individui, tuttavia, determinati alimenti o componenti alimentari possono provocare reazioni negative, da una leggera eruzione cutanea ad una risposta allergica di grave entità.

Le reazioni negative agli alimenti possono essere causate da allergia alimentare o intolleranza alimentare. Benché circa una persona su tre ritenga di essere "allergica" a certi alimenti, l’allergia alimentare ha un’incidenza effettiva intorno al 2% della popolazione adulta. Nei bambini, il dato sale al 3-7%, anche se, nella maggior parte dei casi, l’allergia viene superata con l’età scolare.

2. Qual è la differenza tra allergie e intolleranze alimentari?

La reazione negativa al cibo è spesso erroneamente definita allergia alimentare. In molti casi è provocata da altre cause come un’intossicazione alimentare di tipo microbico, un’avversione psicologica al cibo o un’intolleranza ad un determinato ingrediente di un alimento.

L’allergia alimentare è una forma specifica di intolleranza ad alimenti o a componenti alimentari che attiva il sistema immunitario. Un allergene (proteina presente nell’alimento a rischio che nella maggioranza delle persone è del tutto innocua) innesca una catena di reazioni del sistema immunitario tra cui la produzione di anticorpi. Gli anticorpi determinano il rilascio di sostanze chimiche organiche, come l’istamina, che provocano vari sintomi: prurito, naso che cola, tosse o affanno. Le allergie agli alimenti o ai componenti alimentari sono spesso ereditarie e vengono in genere diagnosticate nei primi anni di vita.

L’intolleranza alimentare coinvolge il metabolismo ma non il sistema immunitario. Un tipico esempio è l’intolleranza al lattosio: le persone che ne sono affette hanno una carenza di lattasi, l’enzima digestivo che scompone lo zucchero del latte.

3. Allergia alimentare
3.1. Che cosa avviene in una reazione allergica?

Generalmente, il sistema immunitario protegge il corpo dalle proteine estranee dannose scatenando una reazione per eliminarle. L’allergia è essenzialmente "un’alterazione immunitaria" in cui una sostanza normalmente innocua viene “percepita” come una minaccia - un allergene - e attaccata dalle difese immunitarie dell’organismo. In una vera reazione allergica, l’organismo produce anticorpi (proteine che si legano specificamente ad altre proteine chiamate antigeni - in questo caso allergeni - per disattivarle ed eliminarle dal corpo). La categoria di anticorpi che prende il nome di immunoglobuline E (IgE) reagisce con l’allergene scatenando un’ulteriore reazione con i mastociti (cellule dei tessuti) e i basofili (un tipo di cellula ematica). I mastociti si trovano sotto la superficie cutanea e nelle membrane che rivestono il naso, l’apparato respiratorio, gli occhi e l’intestino. Rilasciano una sostanza chiamata istamina o altre sostanze quali i leucotrieni e le prostaglandine che provocano reazioni allergiche come quelle indicate nella tabella riportata di seguito. Le reazioni negative sono immediate e di solito localizzate. Alcune reazioni allergiche impiegano varie ore o addirittura giorni a manifestarsi dopo l’esposizione ad una proteina estranea. In questo caso si parla di "reazioni di ipersensibilità ritardata".

Fortunatamente, la maggior parte delle risposte allergiche agli alimenti è relativamente lieve ma in un numero limitato di persone si verifica una reazione violenta che può essere letale e che prende il nome di anafilassi. A volte la reazione anafilattica può manifestarsi nel giro di qualche minuto dall’esposizione e richiede cure mediche immediate. Le arachidi sono molto note come causa di "shock anafilattico", una grave condizione in cui la pressione arteriosa precipita e il soggetto può morire di arresto cardiaco se non gli viene rapidamente somministrata adrenalina per aprire le vie respiratorie.



SINTOMI DI REAZIONI ALLERGICHE AGLI ALIMENTI
Respiratori
Naso che cola o congestione nasale
Starnuti
Asma (difficoltà a respirare)
Tosse
Respiro affannoso-sibilante
Cutanei
Gonfiore di labbra, bocca, lingua, faccia e/o gola (angioedema)
Orticaria
Eruzioni cutanee o rossori
Prurito
Eczema
Gastrointestinali
Crampi addominali
Diarrea
Nausea
Vomito
Coliche
Gonfiore
Sistemici
Shock anafilattico (grave shock generalizzato)







3.2. Quali sono i soggetti a rischio di allergia alimentare?

La presenza di casi in famiglia è uno dei fattori che permette di prevedere problemi alimentari di tipo allergico. Nei neonati che hanno un genitore allergico il rischio di sviluppare un’allergia alimentare è due volte superiore rispetto ai neonati i cui genitori non soffrono di allergie. Se entrambi i genitori sono allergici, il rischio aumenta da quattro a sei volte. In base ai dati raccolti, l’allattamento al seno, comparato con l’alimentazione artificiale, ridurrebbe il rischio di allergia alimentare. Nei neonati con parenti stretti che soffrono di allergie, il solo allattamento al seno per 4-6 mesi sembra sufficiente a fornire una certa protezione.

3.3. Qual è l’incidenza delle allergie alimentari?

Le stime effettive sull’incidenza delle allergie alimentari sono decisamente inferiori alla percezione della gente. Anche se da una su tre persone circa crede di soffrirne, in realtà le allergie alimentari sono scarsamente diffuse. La reale incidenza è indicata soltanto da qualche studio, con conferma della reazione allergica attraverso un test clinico in doppio cieco (assunzione alternata dell’alimento e di un placebo, in forma non riconoscibile, senza che né il paziente né il medico conoscano la sequenza di somministrazione).

Sulla base di tali studi, è stato stimato che le allergie alimentari si manifestano nell’1-2% circa della popolazione adulta. L’incidenza è più elevata tra i bambini piccoli, con una stima tra il 3 e il 7%. Fortunatamente, l’80-90% di tali soggetti supera l’ipersensibilità al raggiungimento del terzo anno di età. Mentre le allergie infantili all’uovo e al latte vaccino possono scomparire, le allergie alle noci, ai legumi, al pesce e ai molluschi tendono a protrarsi per tutta la vita.

3.4. Quali alimenti sono più comunemente causa di allergie alimentari?

Anche se le reazioni allergiche possono manifestarsi con qualsiasi alimento o componente alimentare, in alcuni le probabilità di provocare allergie sono superiori. Tra gli allergeni alimentari più comuni vi sono il latte vaccino, le uova, la soia, il grano, i crostacei, la frutta, le arachidi e vari tipi di noci.

3.4.1. Allergia alle proteine del latte vaccino

L’allergia alle proteine del latte vaccino si riscontra più comunemente nei neonati e nei bambini, soprattutto in quelli che hanno una storia familiare di predisposizione alle allergie. Si manifesta in un numero di neonati compreso tra lo 0,5 e il 4% ma l’incidenza diminuisce con l’età. I sintomi più comuni sono vomito e diarrea anche se la gamma di risposte negative varia da una persona all’altra. Fortunatamente, le reazioni alle proteine del latte vaccino sono generalmente di breve durata e l’incidenza nei bambini più grandi e negli adulti è nettamente inferiore.

L’allergenicità del latte vaccino può essere ridotta mediante alcuni processi caseari. Per esempio il trattamento a temperatura elevata che modifica la struttura di alcune delle proteine del latte. Per questo motivo, alcuni soggetti sensibili a questo alimento possono tollerare i prodotti a base di latte sterilizzato o evaporato ma non il latte pastorizzato. Vi sono anche altre lavorazioni casearie, quali la trasformazione enzimatica delle proteine in peptidi, che possono ridurre il potenziale allergenico delle proteine del siero di latte. Nei prodotti fermentati, come lo yogurt, e nei formaggi, le proteine del latte mantengono per lo più invariata la loro struttura e quindi la loro allergenicità.

Avuta conferma della diagnosi di allergia alla proteina del latte, è importante seguire una dieta bilanciata e sana, soprattutto durante la crescita e lo sviluppo del bambino. I consigli alimentari di un dietologo professionista sono fondamentali per garantire un’assunzione ottimale di nutrienti essenziali, quali calcio, magnesio, vitamine A, D, B2 e B12. Il consumo di sardine e salmone con lisca (in scatola) e di verdure verdi cotte, per esempio i broccoli, contribuisce a fornire la giusta dose di calcio.to milk protein has been confirmed, it is important to ensure that a healthy balanced diet is maintained, especially during a child's growth and development. Dietary advice from a registered dietician is essential to ensure optimal intakes of essential nutrients such as calcium, magnesium, vitamins A, D and B2 and B12. The consumption of sardines and salmon with bones (canned) and dark green cooked vegetables like broccoli, will help to maintain calcium intakes.

3.4.2. Allergia ai vari tipi di noci

L’allergia alle noci è una patologia di una certa gravità perché inizia in tenera età, dura per tutta la vita e può essere letale. Le arachidi, note anche come noccioline americane, e i vari tipi di noci che crescono su albero, come le noci stesse, le mandorle, le noci brasiliane e le nocciole possono provocare sintomi anche con un minimo contatto con la pelle o per inalazione. Nella sua forma più lieve, l’allergia alle noci può limitarsi a provocare sfoghi cutanei, nausea e mal di testa e a volte gonfiore della lingua e delle labbra, mentre nella sua forma più grave può provocare uno shock anafilattico. Per la potenziale gravità dei sintomi, chi soffre di allergia alle noci deve assolutamente evitare il contatto con questi cibi e portare sempre con sé l’adrenalina (per neutralizzare la violenta reazione allergica).

3.4.3. Altri comuni allergeni alimentari

Tra gli altri alimenti che presentano maggiori probabilità di essere associati alle reazioni allergiche vi sono frutta, legumi (compresi i germogli di soia), uova, crostacei (granchi, gamberi di fiume e di mare, aragoste), pesce, ortaggi, semi di sesamo, semi di girasole, semi di cotone, semi di papavero e semi di senape. Il potenziale allergenico di alcuni allergeni alimentari può essere eliminato (anche se non sempre) mediante la cottura o la lavorazione industriale, attraverso le quali le proteine vengono denaturate. Le tecniche più recenti, come il trattamento ad alta pressione, la fermentazione e il trattamento con enzimi, possono contribuire a ridurre l’allergenicità di alcune proteine alimentari. Nel caso degli olii, è inoltre possibile eliminare gli allergeni mediante la raffinazione. Una parte dei problemi rimasti irrisolti nel campo delle allergie alimentari, sia per i prodotti industriali che per quelli consumati fuori casa, potrebbe essere la presenza di lievi tracce che possono provocare la reazione allergica.

4. Intolleranze alimentari

L’intolleranza può provocare sintomi simili all’allergia (tra cui nausea, diarrea e crampi allo stomaco), ma la reazione non coinvolge nello stesso modo il sistema immunitario. L’intolleranza alimentare si manifesta quando il corpo non riesce a digerire correttamente un alimento o un componente alimentare. Mentre i soggetti veramente allergici devono in genere eliminare del tutto il cibo incriminato, le persone che hanno un’intolleranza possono spesso sopportare piccole quantità dell’alimento o del componente in questione senza sviluppare sintomi. Fanno eccezione gli individui sensibili al glutine e al solfito.

4.1. Quali sono le cause più comuni dell’intolleranza alimentare?


I due più comuni responsabili dell’intolleranza alimentare sono il lattosio e il glutine.

4.1.1. Intolleranza al lattosio

Il lattosio è lo zucchero contenuto nel latte. Normalmente, l’enzima chiamato lattasi, presente nell’intestino tenue, scompone il lattosio in zuccheri più semplici (glucosio e galattosio) che entrano poi in circolo nel sangue. Quando l’attività enzimatica è ridotta, il lattosio non viene scomposto e viene trasportato nell’intestino crasso dove viene fermentato dai batteri presenti in quella parte del corpo. Questo può determinare sintomi come flatulenza, dolore intestinale e diarrea.

Anche se la maggior parte dei popoli di ceppo nordeuropeo produce una quantità sufficiente di lattasi per tutta la vita, tra le razze non bianche e le popolazioni del Medio Oriente, dell’India e di alcune parti dell’Africa, compresi i loro discendenti, la carenza di lattasi è un fenomeno molto diffuso. In realtà, circa il 70% della popolazione mondiale adulta non produce lattasi a sufficienza e presenta quindi un certo grado di intolleranza al lattosio. In Europa, la carenza di lattasi si manifesta nel 5% circa della popolazione bianca, con marcate variazioni a seconda del Paese, e in proporzione decisamente superiore (50-80%) nelle minoranze etniche.

La quantità di latte e latticini tale da determinare sintomi di intolleranza è molto variabile. Molti soggetti che hanno una ridotta attività intestinale della lattasi possono bere un bicchiere di latte senza alcun problema. Analogamente, i formaggi stagionati, che hanno un basso contenuto di lattosio, e i prodotti a base di latte fermentato, come lo yogurt, sono in genere ben tollerati. Questo potrebbe spiegare l’ampio consumo di prodotti a base di colture di latte e di yogurt nelle regioni del mondo in cui la carenza di lattasi è più diffusa. Inoltre, l’introduzione costante di cibi contenenti lattosio nell’ambito dei pasti induce un progressivo adattamento e la riduzione della quantità totale di lattosio ingerita in un solo pasto può migliorare la tolleranza negli individui sensibili.

4.1.2. Intolleranza al glutine

L’intolleranza al glutine è una disfunzione intestinale che si manifesta quando il corpo non tollera il glutine (proteina presente nel grano, nella segale, nell’orzo e nell’avena, anche se quest’ultima è oggetto di controversie e di ricerche per stabilirne l’effettivo ruolo). La diffusione della malattia, comunemente chiamata celiachia o intolleranza al glutine, è sottostimata. Gli esami serologici rilevano questa malattia, che altrimenti non verrebbe diagnosticata, in 1 individuo su 100 della popolazione Europea (con differenze regionali).

La celiachia è una disfunzione permanente e può essere diagnosticata a qualsiasi età. Se la persona che ne è affetta consuma un alimento contenente glutine, le pareti di rivestimento dell’intestino tenue si danneggiano e subiscono una riduzione della capacità di assorbire nutrienti essenziali quali grassi, proteine, carboidrati, minerali e vitamine. I sintomi includono diarrea, debolezza dovuta a perdita di peso, irritabilità e crampi addominali. Nei bambini, possono manifestarsi sintomi di malnutrizione come, ad esempio, una crescita insufficiente. Attualmente, l’unico aiuto per i pazienti celiaci è una dieta priva di glutine. I centri di dietologia e le organizzazioni di informazione sulla celiachia mettono a disposizione gli elenchi degli alimenti privi di glutine. Escludendo tale sostanza dalla dieta, l’intestino si ripara gradualmente e i sintomi scompaiono.

Sono in corso ricerche per individuare l’esatta natura e sequenza degli aminoacidi del glutine che determinano la celiachia e queste conoscenze potrebbero costituire, in futuro, la base per l’applicazione della biotecnologia allo sviluppo di cereali che non causano intolleranza.

5. Additivi alimentari e reazioni negative

Se per la maggioranza delle persone gli additivi alimentari non costituiscono un problema, alcuni soggetti che soffrono di specifiche allergie possono essere sensibili a determinati additivi quali alcuni coloranti e i solfiti.

Poiché tutti gli additivi alimentari devono essere chiaramente indicati in etichetta, coloro che hanno una specifica sensibilità o ritengono di averla possono facilmente evitare qualsiasi additivo che costruisca un potenziale problema.

6. Come si diagnosticano le allergie e le intolleranze alimentari?

Una corretta diagnosi delle allergie e delle intolleranze alimentari può essere effettuata mediante test scientifici. Se una persona ritiene di soffrire di reazioni allergiche a determinate sostanze alimentari, la prima cosa da fare è consultare il proprio medico per verificare che i sintomi non siano causati da un’altra malattia ed essere eventualmente indirizzato ad un dietologo o un allergologo.

Il primo passo di una diagnosi affidabile è un’anamnesi dettagliata del paziente e della sua famiglia. Si deve dedicare particolare attenzione alla tipologia e alla frequenza dei sintomi, nonché al momento preciso in cui si verificano in relazione al consumo di determinati alimenti. Il paziente deve anche sottoporsi ad un esame fisico completo. Successivamente, si utilizzano i seguenti metodi di accertamento.

6.1. Test cutanei

Sulla base dell’anamnesi dietetica, gli alimenti sospettati di provocare reazioni allergiche sono inseriti nella serie utilizzata per i test cutanei. Il valore di questo tipo di test è molto controverso e i risultati non sono affidabili al cento per cento. I test consistono nell’inserimento sottocutaneo di estratti di un determinato alimento, mediante iniezione o sfregamento, per verificare l’eventuale comparsa di una reazione di prurito o di gonfiore.

6.2. Diete ad esclusione

Il principio della dieta ad esclusione si basa sull’eliminazione di un alimento o di una combinazione di alimenti sospetti per un periodo di circa 2 settimane prima di effettuare una prova di verifica. Se in questo periodo i sintomi scompaiono, i cibi sospetti vengono reintrodotti nella dieta, uno per volta, in quantità ridotte e aumentate gradualmente fino a raggiungere la dose normale. Una volta verificati tutti i cibi sospetti, è possibile evitare quelli che causano problemi.

6.3. Test RAST (radioallergoassorbimento)

In questo tipo di test si mescolano in una provetta piccoli campioni di sangue del paziente con estratti di alimenti. In una vera allergia, il sangue produce anticorpi per combattere la proteina estranea che può così essere rilevata. Il test può essere usato soltanto come indicatore di un’allergia ma non determina l’entità della sensibilità all’alimento nocivo.

6.4. Test in doppio cieco con controllo di placebo (DBPCF)

In questo test allergologico, l’allergene sospetto (per es. latte, pesce, soia) viene inserito in una capsula o nascosto in un alimento somministrato al paziente sotto stretto controllo medico. Questi test permettono agli allergologi di individuare i più comuni alimenti e componenti alimentari che provocano effetti negativi.

Gli altri tipi di test per la diagnosi delle allergie non sono stati scientificamente avvallati e potrebbero non avere alcun valore.

7. Che cosa si può fare per prevenire le allergie e le intolleranze alimentari?

Dopo aver effettuato un esame completo per identificare con precisione gli alimenti o i componenti alimentari nocivi, l’unico modo per prevenire la reazione allergica nei soggetti sensibili è eliminare tali alimenti o componenti dalla dieta o dall’ambiente. In caso di intolleranza alimentare, il solo fatto di ridurre le porzioni può essere sufficiente ad evitare i sintomi. Il miglior sistema di difesa consiste nel leggere attentamente le informazioni relative agli ingredienti riportate sulle etichette dei prodotti e nel sapere quali sono gli alimenti che scatenano allergie, intolleranze o asma.

Il supporto professionale di un dietologo permette di non escludere alcun nutriente dalla dieta quando si inseriscono variazioni e alimenti sostitutivi. Quando si mangia fuori casa, occorre informarsi sugli ingredienti e sui metodi di cottura per evitare i problemi alimentari conosciuti e spiegare la situazione e le particolari esigenze al proprio ospite o al ristoratore. Se necessario, si può chiedere di parlare al cuoco o al direttore del bar o del ristorante.

In caso di dubbio, meglio andare sul sicuro ed attenersi ad alimenti semplici, per esempio carni alla griglia, oppure portare cibi preparati in casa. È opportuno prevedere sempre un piano di pronto intervento e, in caso di reazione allergica alimentare grave propria o altrui, chiamare immediatamente un medico o un’ambulanza.

8. Quali sono le responsabilità dei produttori di alimenti e dei commercianti?

Quello delle allergie è attualmente riconosciuto come un problema importante in materia di sicurezza dei cibi e l’industria alimentare deve impegnarsi con la massima cura per aiutare coloro che soffrono di allergie a scegliere con fiducia una dieta adeguata. I produttori devono adottare la massima scrupolosità nella valutazione dell’uso, come ingredienti, dei più comuni allergeni che potrebbero dare gravi reazioni, avvisando della reale o potenziale presenza di tali allergeni nei prodotti e prevenendo la contaminazione crociata involontaria con allergeni presenti in altri prodotti industriali.

Quello delle allergie è attualmente riconosciuto come un problema importante in materia di sicurezza dei cibi e l’industria alimentare deve impegnarsi con la massima cura per aiutare coloro che soffrono di allergie a scegliere con fiducia una dieta adeguata. I produttori devono adottare la massima scrupolosità nella valutazione dell’uso, come ingredienti, dei più comuni allergeni che potrebbero dare gravi reazioni, avvisando della reale o potenziale presenza di tali allergeni nei prodotti e prevenendo la contaminazione crociata involontaria con allergeni presenti in altri prodotti industriali.

Una risposta a tali problemi viene dall’adozione delle Pratiche di Buona Fabbricazione (o GMP, dall’inglese Good Manufacturing Practices), compresa l’adozione dei sistemi di Analisi dei Rischi e Punti Critici di Controllo (HACCP, dall’inglese Hazard Analysis Critical Control Points), che comportano una stretta collaborazione con i fornitori di materie prime ed altri anelli della filiera alimentare. La corretta preparazione delle ricette e i controlli garantiscono che il prodotto alimentare contenga soltanto gli ingredienti specificati in etichetta. Vengono inoltre adottate precauzioni per impedire le contaminazioni crociate durante lo stoccaggio delle materie prime, la manipolazione e la lavorazione degli alimenti, soprattutto quando gli stessi impianti sono usati per alimenti diversi.

9. Quali sono gli sviluppi in materia di etichettatura dei potenziali allergeni presenti negli alimenti?

L’Unione Europea sta valutando il modo più corretto per indicare gli allergeni in etichetta e, nel contempo, vari organismi a livello nazionale hanno messo a punto linee guida che incoraggiano la diffusione delle Pratiche di Buona Fabbricazione e di informazioni al consumatore.

La Commissione Codex Alimentarius, la Commissione Europea e altre organizzazioni internazionali stanno definendo i criteri scientifici per la selezione degli alimenti allergizzanti da indicare nelle etichette. I principali allergeni individuati sono: arachidi, vari tipi di noci, crostacei, pesce, germogli di soia, latte vaccino, uova, grano e sesamo (Commissione Europea).

Anche se, in base alla legislazione europea, non esistono disposizioni alimentari specifiche che prevedono la necessità di indicare in etichetta i potenziali allergeni, la norma generale impone che tutti gli ingredienti aggiunti all’alimento debbano essere indicati nella lista degli ingredienti riportata sul prodotto. Al momento, vi sono alcune eccezioni a questa regola generale:

gli ingredienti che rientrano nella "regola del 25%". È il caso degli ingredienti composti (un ingrediente noto con un nome comune ma composto da vari ingredienti), che costituiscono meno del 25% del prodotto finale;
gli ingredienti "trasferiti", quali alcuni additivi che non hanno alcuna funzione tecnologica nel prodotto finito, ma sono veicolati nell’alimento attraverso uno dei suoi ingredienti;
alcuni alimenti (per es. alcuni formaggi o la maggior parte delle bevande alcoliche).
Di loro iniziativa, alcuni produttori e commercianti dichiarano già nella lista degli ingredienti gli allergeni più rischiosi anche se presenti in piccolissime quantità. Sono inoltre riportate diciture del tipo “può contenere” su prodotti in cui possono essere accidentalmente presenti tracce di un potenziale allergene. Tuttavia, in risposta alle ripetute richieste dei consumatori di una migliore informazione sugli alimenti che acquistano, la Commissione ha emesso una proposta di emendamento della Direttiva 2000/13/EC sull’etichettatura dei cibi. La proposta abolirà la "regola del 25%", il che significa che tutti gli ingredienti aggiunti intenzionalmente dovranno essere indicati in etichetta. La proposta imporrà anche l’obbligo di etichettare gli ingredienti riconosciuti dalla letteratura scientifica come responsabili di allergie. L’emendamento si prefigge l’obiettivo di garantire una miglior informazione sulla composizione degli alimenti al fine di permettere ai consumatori che soffrono di allergie di individuare gli ingredienti nocivi che potrebbero essere presenti nel prodotto.

Alcuni produttori e commercianti mettono a disposizione dei consumatori elenchi di prodotti privi di allergeni specifici mediante volantini, comunicazione via Internet e servizi di informazione e assistenza.

Bibliografia
André, F.; André, C.; Colin, L.; Cacaraci, F.; Cavagna, S. (1994). Role of new allergens and of allergens consumption in the increased incidence of food sensitisations in France. Toxicology, 93:77-83.

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Warhurst, G. (2000). Do you go nuts about nuts? Food Science and Technology Today, 14(3):134-137.



RICETTE PER INTOLLERANZE MA ALTRETTANTO GUSTOSE

Ricetta chapati, la piadina “indiana”


500gr di farina
sale
acqua
Preparazione: su di una spianatoia preparate la pasta con tutti gli ingredienti. Tagliatela a palline. Fate riscaldare molto bene una piastra da cottura. Stendete la pasta fino ad ottenere una sfoglia sottile e cuocete 2/3 minuti per lato. Farcite a piacere.

Ricetta crepes senza latte vaccino e senza glutine

1 uovo
50 g. di farina di castagne (attenzione a che sia freschissima, visto che con il tempo tende ad irrancidire)
50 g. di Maizena (amido di mais)
15 cl. di latte di capra (si trova nei supermercati più forniti fresco o a lunga conservazione)
15 g. di fruttosio
Preparazione
Versate in una ciotola gli ingredienti seguendo l’ordine della lista e mescolateli per ottenere una pastella omogenea.

Lasciate riposare un’oretta al fresco.

Preparate poi le crepes seguendo la ricetta classica. Farcitele a piacere, con Nutella, marmellata o frutta, o fatele flambé.


Il risutlato è buono, il latte di capra non si sente, mentre si apprrezza il sapore dolce delle castagne. Ovviamente, queste crepes sono ottime anche per chi non ha problemi di intolleranza, ma ama i sapori nuovi.

Ricetta budino senza uova

1 litro di latte intero
100 g. di farina
100 g. di burro
100 g. di zucchero
1 bacca di vaniglia
per la variante al cioccolato: 100 g. di cacao in polvere
per la variante al caffè: 3 o 4 cucchiai colmi di caffè liofilizzato
Preparazione
Mettete la bacca di vaniglia nel latte e portatelo all’ebollizione, spegnete e lasciate intiepidire.

Mescolate assieme la farina e lo zucchero (ed il cacao o la polvere di caffè liofilizzato se fate le varianti).

Poco alla volta versate il latte, da cui avrete tolto la bacca di vaniglia, nel miscuglio di polvere e mescolando diluite il tutto per bene. Alla fine passate al colino per controllare che non vi siano rimasti dei grumi.

Versate il composto in una casseruola e fatelo cuocere a fuoco dolce sempre mescolando, fino a che non raggiunga l’ebollizione. Togliete dal fuoco, unite il burro a pezzetti e mescolate per farlo incorporare. Versate il composto in uno stampo inumidito con acqua, lasciatelo raffreddare, e poi mettetelo in frigo per almeno 3 ore.

Se sperimentate qualche altro modo di aromatizzare il budino senza uova, fatecelo sapere e lo aggiungeremo alla ricetta.

Potete usare questo budino quando è tiepido per farcire torte, crostate, crostatine e tartellette.

Ricetta amaretti senza farina di grano

900gr di mandorle dolci tritate
100gr di mandorle amare tritate
1kg di zucchero
2 limoni (solo la buccia)
chiare d’uovo (mino 6/7 + 2)
Preparazione: in una ciotola mettete tutti gli ingredienti con le chiare d’uovo montate a neve e fate riposare per circa 3 ore. Trascorso il tempo dall’impasto prelevate delle piccole quantità con le mani bagnate da un’altra chiara d’uovo e formate delle palline tipo polpette. Disponete le palline sulla teglia coperta dalla carta forno, infornate e fate cuocere a 200 gradi fino a quando gli amaretti non saranno dorati e si staccano facilmente dalla carta

Ricette compleanno: torta di castagne,senza uova

kg. di castagne
1/2 litro di latte intero
1 bustina di vanillina
4 foglie di alloro
4 chiodi di garofano
100 g. di cioccolato fondente
200 g. di zucchero a velo
20 g. di burro
1 bicchierino di brandy o di Cognac
sale q.b.
panna montata zuccherata e a piacere marron glacè, violette candite e cioccolatini per decorare
Preparazione
Lessate le castagne in acqua leggermente salata assieme alle foglie di alloro e ai chiodi di garofano per 40 minuti. Sbucciatele e passatele al passaverdura.

Raccogliete il passato di castagne in una casseruola, unitevi il latte, la vanillina, il cioccolato grattugiato, lo zucchero e il burro. Fate cuocere mescolando piano per far asciugare il composto. Dopo circa mezzora unitevi il brandy, mescolando per incorporarlo bene.


Distribute il composto in una teglia o in uno stampo a forma particolare imburrato, oppure ricoprite l’interno della teglia con della pellicola alimentare. Mettete la torta di castagne a rassodare in frigorifero per almeno 3 o 4 ore.

Al momento di servirla capovolgetela su un piatto da portata, decoratela con molta panna montata zuccherata, e a piacere con marron glacè, violette candite e cioccolatini. Fate in modo di prevedere il posto per le candeline.

Pan di spagna senza lievito

Il vero pan di Spagna fatto con sole uova farina e zucchero
Ingredienti
6 uova
180 g di farina
180 g di zucchero
1 pizzico di sale
Nella ciotola dell’impastatrice mettete le uova con lo zucchero e montate con la frusta per almeno 20 minuti fino a che diventa una crema chiarissima e densa, devo come si dice “scrivere” cioè se alzate la frusta e ne fate cadere un po’ sulle uova, questi devono rimanere un po’ prima di affondare 2: togliete la frusta e con una spatola aggiungete la farina pochissima alla volta facendola cadere a pioggia attraverso un setaccio, mescolando bene dal basso verso l'alto per non smontare le uova e molto ma molto delicatamente 3: Versate l'impasto nella teglia (22cm) imburrata e infarinata 4: mettete in forno gia caldo a 180°C per 30 minuti, trascorso il tempo spegnete e lasciate altri 5 minuti a forno spento e chiuso, quando lo sfornate noterete che si stacca da solo dalle pareti e che si e abbassata un po’, e normale. 5: Sformatelo e mettetelo a raffreddare su una gratella prima di usarlo

Torta di mele senza zucchero

Ingredienti:
250 grammi di farina
1 uovo intero
4 cucchiai (da minestra) di olio
1 KG di mele
2 bicchieri (di quelli da acqua) di latte
1 bustina di lievito

Svolgimento della ricetta:
Lavorare l'uovo poi aggiungere l'olio, aggiungere il latte e la farina un pò alla volta mescolando facendo attenzione ai granuli.Sbucciare le mele, tagliarle a pezzettini piccoli e aggiungerle al composto.
Controllare l'impasto se è venuto troppo duro aggiungerci ancora del latte perchè deve essere compatto ma non gommoso. Aggiungere il lievito. Mettere il tutto in una teglia preparata come si fa di solito e cuocere a 180 gradi per circa 30 minuti.

domenica 22 febbraio 2009

Perché spendere tanti soldini se possiamo confezionarli noi stessi???? guardate un po cosaaaaaaaa...bello verò?!!!


Dolci tentazioni per la nostra pelle....Ebbene si ho scovato le ricette su come fare a casa propria i nuovi prodotti di tendenza venduti da LUSH e altre marche famose ,non nominate,in tutto il mondo!!!




tonico acqua di sole



Questa volta per Lush Fai da te vi presento un ottimo tonico per le pelli più esigenti: si chiama Acqua di Sole ed è un tonico con lavanda e rosa per la pelle secca, sensibile o matura. Ecco la descrizione del prodotto dal sito Lush:
"Non è vero che la pelle secca non ha bisogno del tonico. Il problema è che ha bisogno di un giusto tonico, che sia gentile, amorevole e che non contenga alcool, per rispettare il suo delicato equilibrio. Acqua di Sole è fatto a base di lavanda e rosa, che leniscono il viso dolcemente, calmano i rossori nelle zone sensibili e ristabiliscono regolarità e morbidezza (oltre ad avere un delizioso profumo!). Spruzzatelo per rimuovere i residui di detergente, dopo aver preso il sole, prima della crema o quando volete solamente avere la pelle fresca come un fiorellino!"Ingredienti:


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200 ml di acqua distillata
10 gocce di olio essenziale di lavanda


10 gocce di olio essenziale di rosa



Preparazione:Metti l'acqua distillata in una bottiglietta e aggiungi gli oli essenziali. Poi agita bene. Puoi anche scegliere una bottiglietta con lo spruzziono, in modo da poter vaporizzare il tonico sul viso quando la pelle tira o è segnata.Uso:Applica il tonico con un dischetto di cotone dopo aver lavato bene il viso



ballistica A More

Hai mai sentito parlare delle ballistiche? Lush è molto famosa per la produzione di queste fantasiose e profumate bombe da bagno frizzanti, fatte per rallegrare un bel bagno caldo; si può proprio dire che le ballistiche siano uno dei pezzi forti di Lush.



Un’esplosione di dolcezza in un bagno viola che profuma di more e di frutti di bosco. Ecco la descrizione di questa ballistica, dal sito Lush:"Abbiamo giocato un po’ con i doppi sensi ma, mettendo una miccia in questa ballistica, volevamo solo dirvi che non ci piacciono le bombe, a meno che non si tratti di quelle da bagno! Preferiamo di gran lunga l’amore e il profumo delle more (altro gioco di parole!), ed è così che per questa ballistica abbiamo scelto un’irresistibile e dolce fragranza ai frutti di bosco, corredata da frizzante bergamotto e intrigante incenso. E poi fa l’acqua viola, quindi… Fate il bagno e non fate la guerra!"



Ingredienti:
100 grammi di bicarbonato di sodio
50 grammi di acido citrico
50 grammi di amido di mais
3 cucchiai di olio di jojoba
30 gocce di essenza ai frutti di bosco
10 gocce di olio essenziale di bergamotto
10 gocce di olio essenziale di incenso
colorante alimentare viola in polvere
Preparazione:
Metti in una ciotola il bicarbonato, l'acido citrico e il colorante in polvere e mescolali bene per evitare eventuali grumi. Poi metti le gocce di olio essenziale e l'essenza ai frutti di bosco nell'amido e, una volta che sono state ben assorbite, aggiungi l'amido al resto del composto. In seguito, aggiungi l'olio di jojoba continua a mescolare bene. Mescola bene il composto e poi versalo in uno o più stampi della grandezza che preferisci, preferibilmente fatti di silicone in modo da poter tirare fuori più facilmente le ballistiche; quando versi l'impasto nello stampo premi bene per non lasciare spazi vuoti e bollicine d'aria. Per far solidificare le palle da bagno frizzanti coprile con della pellicola per alimenti e mettile nel congelatore per circa 15 minuti. In seguito, falle solidificare del tutto in un luogo secco, mettendole sopra una griglia o sopra della carta da forno. Una volta che le ballistiche sono solide avvolgile nella carta stagnola e conservale in un luogo molto secco.
Uso:
Fai scorrere l'acqua nella vasca, una volta piena immergiti e metti la bomba da bagno nell'acqua: la vedrai frizzare e spumeggiare, l'acqua si tingerà di viola e sentirai un profumo delizioso di frutti di bosco, bergamotto e incenso. Se preferisci puoi fare frizzare la ballistica mentre metti l'acqua nella vasca e immergerti dopo che si è sciolta.


Angeli a Fior di Pelle
Non poteva sicuramente mancare il famoso detergente viso Angeli a Fior di Pelle, una morbida crema delicatamente esfoliante, detergente e idratante per il viso, per ogni tipo di pelle. Ecco la descrizione di questo prodotto, dal sito Lush:"Quattro angeli ci hanno portato questa ricetta dal lontano medioevo, quando le ricche dame usavano un misto di mandorle tritate, rosa e lavanda per pulire il volto con un delicato tocco esfoliante. Nella ricetta moderna abbiamo aggiunto il caolino, per detergere più a fondo, e la glicerina, per farlo con dolcezza. Chi ha la pelle normale, secca o mista lo può usare come trattamento quotidiano, per avere davvero una faccia d’angelo (in quanto a morbidezza)."
Ingredienti:
1 manciata di mandorle sbucciate
1 cucchiaio di glicerina
1 cucchiaio di caolino
1/2 pugnetto di fiori di lavanda essiccati
1 goccia di olio essenziale di lavanda
1 goccia di olio essenziale di rosa
acqua di rose o infuso di rose q.b.
Preparazione:
Trita le mandorle nel frullatore, mettile in una ciotola e aggiungi la glicerina, il caolino e i fiori di lavanda tritati finemente. Poi versa piano piano l'acqua di rose in modo da formare un composto denso, ma quasi solido. Per finire aggiungi gli oli essenziali di rosa e lavanda e compatta il composto in un piccolo panetto.
Uso:
Stacca un pezzettino di prodotto dal panetto, aggiungi un poco di acqua tiepida e stemperalo nel palmo della mano fino ad ottenere una cremina. In seguito passalo sul viso massaggiando dolcemente e poi risciacqua con acqua tiepida. Conservato in frigorifero si conserva per circa 15 giorni, per questo se non ne usi in grandi quantità ti conviene prepararne poco alla volta.Le mandorle sono nutrienti, lenitive ed emollienti, inoltre esercitano un leggerissimo gommage sulla pelle del viso insieme ai fiori di lavanda. La glicerina è idratante, il caolino è detergente e purificante, la lavanda è antisettica e la rosa è lenitiva.


maschera per il viso Chocolat



La maschera per il viso Chocolat, una "goduriosa maschera detergente al cacao, per addolcire e ammorbidire tutti i tipi di pelle, a tutte le età". Ecco la descrizione di questo prodotto, dal sito Lush:"Una maschera che sembra la mousse di una cioccolateria di lusso? Mon dieu! La cioccolata faceva venire i brufoli? La ricetta di Chocolat, dosata con cura dai nostri maîtres, mette invece assieme fango marocchino detergente con gel di lino e burro di cacao ammorbidenti per farvi tanto bene: tiene puliti tutti i tipi di pelle da impurità e brufoletti, a tutte le età, e fa stare per ben 10 minuti con un profumo di cacao sotto il naso (non sbavate). Una confezione serve per almeno 4 trattamenti e… siate generosi nelle dosi, non ingrassa."
Ingredienti:
4 cucchiai di ghassoul



2 cucchiai di infuso di semi di lino
1 cucchiaio di glicerina
1 cucchiaio di talco


3 cucchiai di cacao in polvere


1 cucchiaio di burro di cacao


4 foglie di menta fresca tritate
2 gocce di olio essenziale di sandalo


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2 gocce di olio di menta piperita


Preparazione:
Utilizza un piccolo contenitore dove mescolare tutti gli ingredienti e mettici il ghassoul, il cacao, il talco e le foglioline di menta fresca triturate finemente. Poi prepara l'infuso di semi di lino facendo bollire in un pentolino due cucchiai di semi di lino e 4 cucchiai di acqua, e intanto fai sciogliere il burro di cacao e la glicerina a bagnomaria.Aggiungi alle polveri e alla menta nel contenitore 2 o 3 cucchiai di infuso di semi di lino e il burro di cacao e la glicerina fusi. Per finire, completa la maschera Chocolat con 2 gocce di olio essenziale di sandalo e 2 gocce di olio essenziale di menta piperita.Il composto dovrebbe risultare denso e cremoso, facile da spalmare sul viso: se ti sembra troppo liquido aggiungi un po' di ghassoul fino a quando non è cremoso, se invece è troppo pastoso aggiungi gradualmente dell'infuso di semi di lino fino ad ottenere la consistenza desiderata.
Uso:Applica la maschera sul volto evitando gli occhi e la bocca e sciacqua il viso dopo 10 minuti con acqua tiepida. Asciuga tamponando con un asciugamano e passa un tonico sulla pelle.
*L'idea in più
Se desideri utilizzare la maschera più volte aumenta le dosi proporzionalmente e poi conserva il composto in frigo per 3 settimane al massimo. Questa è una maschera adatta a tutti i tipi di pelle, perché unisce ingredienti idratanti e nutrienti come la glicerina e il burro di cacao ad ingredienti detergenti e purificanti come il fango marocchino ghassoul e la menta. Il cacao tonifica e rivitalizza la pelle e l'olio essenziale di sandalo profuma dolcemente la pelle.


balsamo corpo Copacabana
Un balsamo scrub per il corpo tra i prodotti più venduti Lush, molto amato da tutti. Ecco la descrizione di questo prodotto, dal sito Lush:
"Balsamo idratante ed esfoliante da usare sotto la doccia per un sedere da paura! Le fanciulle non ne potranno più fare a meno!
Andando in Brasile quello che colpisce di più (soprattutto gli uomini) sono le curve delle brasiliane. In spiaggia uno dei loro segreti per essere sempre toniche e scolpite è massaggiare i punti critici con scrub e olio solare, e così abbiamo inventato qualcosa di simile anche per noi. Copacabana ha una base di burro di cacao e karité che dona al sederino -e anche a cosce e glutei- morbidezza ed elasticità, mentre il trito di riso e mandorle esfolia, rassoda e vi rende liscie liscie. Ravanatela sulla pelle bagnata con movimenti circolari e poi sciacquate i residui continuando il massaggio sotto la doccia. Da usare sotto la doccia per nutrire ed esfoliare allo stesso tempo."
Ingredienti per un panetto di 100 g:
60 grammi di burro di cacao
40 grammi di burro di karité
12 gocce di olio essenziale di lavanda
10 gocce di olio essenziale di limone (con un pizzico di amido per fissare)
1 piccola manciata di riso macinato, semi di lino e mandorle macinate
Preparazione:
Per prima cosa devi montare il burro di cacao e il burro di karité: dopo averli messi in una ciotola scioglili a bagnomaria o nel microonde, poi frullali con un frustino a mano aggiungendo un pizzico di amido di riso. In seguito metti in frigo per 5 minuti il preparato, poi tiralo fuori e rifrulla il tutto; dopo aggiungi gli oli essenziali e la manciatina di riso e mandorle macinate e semi di lino. Metti il composto in uno o più stampini e lascialo solidificare; una volta solido tiralo fuori dagli stampini e lascialo riposare per qualche ora. La consistenza dovrebbe essere quella di un panetto solido, agevole da massaggiare sul corpo.
Uso:
Massaggia il panetto su cosce e glutei durante la doccia (avendo cura di non metterlo direttamente sotto l'acqua corrente per non farlo sciogliere) e poi risciacqua bene.
Il burro di cacao e il burro di karité sono nutrienti ed elasticizzanti, l'olio essenziale di lavanda e quello di limone sono energizzanti e stimolano la circolazione, mentre il misto di semi e riso e mandorle macinate aiuta ad esfoliare con delicatezza.


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Dentifricio sbiancante e rinfrescante alla menta e tea tree


Ingredienti:
1 cucchiaio di bicarbonato
1 cucchiaio di caolino (argilla bianca)
2 gocce di olio essenziale di tea tree
2 gocce di olio essenziale di menta
Preparazione:
Metti il bicarbonato e il caolino in una ciotola, aggiungi gli oli essenziali e amalgama bene. Trasferisci in un barattolino.
Uso:
Preleva una piccola quantità di composto con un cucchiaino e intingi lo spazzolino umido, poi utilizzalo come un normale dentifricio. Non immergere lo spazzolino umido direttamente nel barattolo per una questione di igiene. Usalo massimo 3 volte a settimana (il bicarbonato sbianca i denti ma è abrasivo) alternato ad un altro dentifricio.
Questo dentifricio sbianca i denti e lascia la bocca fresca e profumata. Il bicarbonato è sbiancante e pulente, il caolino è purificante, l'olio essenziale di menta e di tea tree sono purificanti e rinfrescanti.



Balsamo labbra effetto ice



Ingredienti:
10 grammi di cera d'api
1 cucchiaio e mezzo di olio d'oliva
10 gocce di olio essenziale di menta piperita Preparazione.
Fai sciogliere la cera d'api insieme all'olio in un pentolino a fuoco bassissimo o a bagnomaria. Spegni e dopo qualche istante aggiungi l'olio essenziale. Versa immediatamente il tutto in un piccolo contenitore e lascia solidificare. Dopo qualche ora è pronto.Uso:
Quando hai le labbra secche o screpolate prendi con la punta del dito una piccola quantità di balsamo labbra e spalmalo sulle labrra.
*L'idea in più
L'olio essenziale può essere sostituito con un altro a tua scelta, come quello di arancio dolce (non quello amaro, che dà un sapore sgradevole) o di vaniglia.
E' indicato per risanare labbra secche e screpolate, o per proteggerle da agenti esterni. La cera d'api è un ingrediente essenziale per creme protettive e idratanti, si acquista in erboristeria o direttamente dall'apicoltore. L'olio di oliva nutre le labbra e le mantiene sode e giovani, la menta offre un piacevole


effetto ice e calma i bruciori.


Maschera per i capelli lucidante e nutriente
Ingredienti:
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
1/2 cucchiaino di burro di karité
1 cucchiaino di olio di jojoba
1 cucchiaino di olio di lino
Preparazione:

Fai sciogliere il burro di karité a bagnomaria, poi aggiungi l'olio di oliova, l'olio di jojoba e l'olio di lino.

Uso:

Applica con cura su tutta la chioma e tieni in posa per circa un'ora o più. per un effetto super lucidante copri la testa con della carta stagnola e scalda con il phon. Poi lava bene i capelli, senza utilizzare balsamo.

Una maschera lucidante, nutriente, rinforzante per dare ai capelli una sferzata di energia. L'olio di oliva nutre e lucida, il burro di karité nutre erende più forti i capelli, mentre l'olio di jojoba e l'olio di lino li rinforzano e li lucidano.



Il Ghassoul, detergente delicato ed ecologico



Il Ghassoul, o Rhassoul, minerale naturale e biologico, è un'argilla saponifera e arriva dal Marocco. Questa argilla è utilizzata da secoli e secoli dai popoli orientali per detergere pelle, corpo e capelli: il suo nome deriva infatti dal verbo arabo "rassala", che significa "lavare".
Il Ghassoul viene estratto in Marocco e proviene da alcuni giacimenti della valle di Moulouya; dopo essere stata estratta nelle miniere sotterranee, questa argilla viene trattata e lavata con acqua per eliminarne le impurità, e in seguito viene adagiata su grandi superfici piane e seccata al sole. Il prodotto destinato alla vendita è in polvere o in piccoli pezzi secchi.
Il Ghassoul viene utilizzato da sempre per i preparativi dell'hammam (il bagno turco): i suoi usi sono molteplici, può infatti essere usato come ingrediente delle maschere per il viso ma anche per detergere dolcemente la pelle e per lavare i capelli. Addolcisce la pelle e la rigenera, eliminando le cellule morte; allo stesso tempo la pulisce in profondità ed elimina le impurità, inoltre riduce la secrezione di sebo.
Il Ghassoul e i capelli
Il Ghassoul è consigliato per ogni tipo di capello perché sgrassa senza seccare e regola la secrezione di sebo regalando ai capelli un aspetto brillante e setoso. Per di più questa miracolosa argilla fortifica i capelli ed elimina la forfora dal cuoi capelluto. Si può utilizzare come uno shampoo completamente naturale e delicato, perfetto per ottenere una chioma brillante e soffice.
Ingredienti:
1 o più cucchiai di Ghassoul
acqua
Preparazione:
Se hai i capelli corti utilizza un cucchiaio di Ghassoul, se invece sono lunghi usane pure 2 o più cucchiai. Metti in una ciotola il Ghassoul e mescolalo con un po' d'acqua, fino ad ottenere un composto denso e cremoso.
Uso:
Applica il Ghassoul sui capelli e sulla cute con un leggero massaggio. Dopo alcuni minuti di posa risciacqua con cura e procedi all'asciugatura. Se i tuoi capelli sono secchi ed hai sempre usato shampoo chimici, le prime volte potresti ottenere capelli crespi e stopposi. Per fare in modo che siano brillanti e setosi, applica dell'olio di oliva o dell'olio di mandorle sulla cute prima di lavarli; dopo un breve periodo i capelli si abitueranno alla delicatezza del Ghassoul e, dopo ogni lavaggio a base di Ghassoul, saranno forti e lucidi.



Scrub per il corpo al sale grosso
Ingredienti:
1 pugno di sale grosso iodato
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
10 gocce di olio essenziale di arancio amaro
Preparazione:
Metti il sale in una ciotola, aggiungi l'olio di oliva e mescola bene. Infine, unisci l'olio essenziale di arancio amaro.
Uso:
Nella doccia, applica il composto sulla pelle leggermente umida e massaggia sulle zone più ruvide del corpo. Lascia agire qualche istante e poi risciacqua abbondantemente.
Il sale grosso esfolia la pelle, l'olio di oliva la nutre in profondità e svolge un'azione elasticizzante e anti smagliature. L'olio essenziale di arancio amaro è energizzante e stimola la circolazione. Uno scrub davvero semplice, che può essere fatto anche solo con sale e olio.


Sapone anticellulite al sale e alle alghe


Ingredienti:
3 pugni di sapone di marsiglia neutro grattugiato
2 cucchiai di sale fino iodato
1 cucchiaio di fango di alga Guam
1 tazzina da caffè di decotto concentrato di fucus
10 gocce di olio essenziale di limone
10 gocce di olio essenziale di cipresso
Preparazione:
Metti il sapone grattugiato in una grande ciotola, poi fai una piccola buca al centro dei fiocchi di sapone e unisci il sale fino, il fango di alga Guam e il decotto di fucus; dopo aggiungi gli oli essenziali e impasta bene il tutto con le mani o con un cucchiaio. In seguito ungi con dell'olio d'oliva uno o più stampini (sono ottimi quelli per i biscotti), scegliendo le forme e grandezze che preferisci; versa il composto negli stampini e mettili in frigo per una notte. Poi stacca le saponette dagli stampi e mettile a essiccare su un canovaccio di tela. Potrai usarle solo quando saranno asciutte.
Ottimo contro la cellulite, questo sapone fa anche da scrub grazie alla presenza del sale fino. Il fango di alga Guam è drenante e depurativo, il fucus è un'alga anticellulite. L'olio essenziale di cipresso migliora il microcircolo. L'essenza di limone possiede proprietà depurative ed è un ottimo rimedio per migliorare la circolazione.


Sapone natalizio alle albicocche secche e zenzero

Ingredienti per circa 8 saponette:
1 pezzo di sapone di marsiglia puro da 300 grammi
250 grammi di albicocche secche non sbiancate
4 cucchiai di olio extravergine di oliva
2 cucchiai di zenzero in polvere
1 tazza di acqua
Preparazione:
1. In una pentola smaltata o di acciaio inox piuttosto grande metti le albicocche e l’acqua, copri, porta a ebollizione, spegni il fuoco e lascia riposare coperto per 30 minuti. Riduci il sapone a scaglie usando la grattugia julienne.2. Quando le albicocche saranno ammorbidite, frullale alla massima velocità ottenendo una purea uniforme. Unisci a questa purea le scaglie di sapone, poni a bagnomaria e lascia cuocere coperto percirca 15 minuti, mescolando di tanto in tanto con delicatezza.3. Quando il sapone sarà uniformemente ammorbidito, unisci l’olio e lo zenzero, e mescola a lungo per amalgamare bene il tutto.4. Spolverizza gli stampi con il talco, versa il sapone negli stampi e lascia raffreddare. Quando sarà solidificato, estrailo dagli stampi e se necessario taglialo nelle forme desiderate.5. Appoggia le saponette su un foglio di carta bianca e lasciale seccare lontano da fonti dirette di calore per 5 o 6 giorni, capovolgendole spesso per farle seccare uniformemente.
Le albicocche arricchiscono il sapone con una notevole quantità di vitamina A e lo rendono molto delicato, lo zenzero gli dà un profumo speziato e lo rende piacevolmente riscaldante e tonificante. È il sapone ideale per riscaldare il corpo e lo spirito prima di un’occasione speciale, soprattutto nel periodo invernale nei pressi di Natale e Capodanno.

Saponetta alle mandorle e miele


Ingredienti per circa 8 saponette:
1 pezzo di sapone di Marsiglia puro da 300 grammi
250 grammi di mandorle sgusciate non pelate
3 cucchiai di olio extravergine di oliva
1 cucchiaio di miele d'acacia
1 tazza d’acqua Preparazione:
1. Riduci il sapone a scaglie usando la grattugia julienne. Metti le scaglie di sapone in una pentola smaltata o di acciaio inox insieme all’acqua, poni a bagnomaria, e lascia cuocere coperto a fuoco dolce per circa quindici minuti, mescolando di tanto in tanto con delicatezza.




2. Mentre il sapone cuoce, polverizza le mandorle con il macinatutto. Quando il sapone sarà uniformemente ammorbidito, unisci le mandorle, il miele e l’olio, mescolando a lungo per amalgamare bene il tutto.



3. Spolverizza gli stampi con il talco, togli il sapone dal bagnomaria, versalo negli stampi e lascia raffreddare




4. Quando sarà solidificato, estrailo dagli stampi e se necessario taglialo nelle forme desiderate.



5. Appoggia le saponette su un foglio di carta bianca e lasciale seccare lontano da fonti dirette di calore per cinque o sei giorni, capovolgendole spesso per farle seccare uniformemente.
È un sapone delicato dotato di buon potere levigante, perfetto per ammorbidire e rendere liscia la pelle di tutto il corpo. È particolarmente adatto per trattare le zone interessate dalla cellulite, su cui esercita un piacevole e salutare micromassaggio.
Crema colorata opacizzante per il viso fai da te




Ingredienti:
50 ml di crema idratante liquida
2 cucchiaini di argilla rosa (calamina) Preparazione:
Mescola la crema e l'argilla rosa.
Uso:
Applica sul viso come un fondotinta, usando una spugnetta o le dita.
L'argilla rosa è naturalmente uniformante e opacizzante, la crema idratante mantiene la pelle ben idratata. Una crema colorata per ogni tipo di pelle.


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Dopobarba lenitivo e riequilibrante alla calendula


Ingredienti per circa 250 millilitri di gel:
250 millilitri di acqua
1 cucchiaio colmo di semi di lino
1 cucchiaio di oleolito di calendula
1 cucchiaio di aceto di mele
30 gocce di olio essenziale di lavanda
10 gocce di olio essenziale di tea tree
Preparazione:
1. La sera metti a bagno i semi di lino nell’acqua, coperti. Il giorno dopo metti al fuoco i semi con la loro acqua, porta a ebollizione, abbassa il fuoco e fai cuocere per 5 minuti. Spegni, copri e lascia intiepidire.2. Aggiungi l’olio e frulla il tutto alla massima velocità per un paio di minuti. Aggiungi l’aceto e l’olio essenziale e frulla ancora.3. Filtra il composto passandolo attraverso una garza e spremendo bene il residuo. Versa in una vaschetta per fare i cubetti di ghiaccio, copri con della pellicola per alimenti e metti nel congelatore.4. Quando i cubetti sono solidi, chiudili in un sacchetto di plastica. Si conserva nel congelatore per 5 o 6 mesi. Se non vuoi congelare il gel, puoi conservarlo per 3 o 4 giorni in frigorifero, in un barattolo chiuso.Uso:
Fai scongelare un cubetto. Dopo aver rasato il viso con il sapone da barba alla lavanda(ricetta sotto), applica il gel ancora freddo sulla pelle massaggiando delicatamente.
Ha un effetto lenitivo e riequilibrante. La calendula lenisce e disinfiamma le parti arrossate, l'olio di tea tree è antibatterico.

Sapone da barba alla lavanda

Ingredienti:
60 grammi di sapone naturale
10 grammi di sapone d'aleppo (si trova in erboristeria)
1 cucchiaio di acqua minerale naturale
1 cucchiaio di olio di mandorle
1 cucchiaio di olio d'oliva
35 gocce di olio essenziale di lavanda Preparazione:
Grattugia il sapone naturale e il sapone d'aleppo e stendi le scaglie su un foglio di giornale lasciandole seccare per un paio di giorni. In seguito polverizza nel macinacaffè le scaglie di sapone e mescola la polvere con gli altri ingredienti, creando un composto denso e cremoso. Metti la pasta ottenuta in un barattolo largo e pressala bene pareggiando la superficie. Si conserva a temperatura ambiente per 4-5 mesi.
Uso:
Bagna il pennello da barba e passalo ripetutamente sulla superficie del sapone formando la schiuma. Applica la schiuma sul viso e procedi con la rasatura. Sciacqua con acqua tiepida e asciuga tamponando il viso delicatamente.
*L'idea in più
Cambiando essenza, può diventare un'ottima schiuma per la depilazione della vostra lei!
L'olio d'oliva e l'olio di mandorle hanno proprietà antirughe, nutrienti, emollienti e idratanti. L'olio essenziale di lavanda dona a questo sapone da barba un profumo maschile e deciso, mentre il sapone naturale e il sapone di aleppo detergono l'epidermide rispettandola e creano un'ottima schiuma per la rasatura.

sabato 7 febbraio 2009

Tanti trucchi per truccarsi...

Truccate...



con dei trucchi ...



per truccare...



anche le nostre imperfezioni



Piccoli trucchi sul trucco

Le fasi del trucco nell'ordine giusto
Dalla base protettiva al blush, l'elenco dei passaggi per realizzare un trucco completo
e fase per fase in questo ordine:





1. dopo la detersione, applicare una crema protettiva e idratante


2. stendere il correttore in stick (o copriocchiaie)

3. procedere con il fondotinta


4. spolverare con il pennello la cipria in polvere



5. delineare le palpebre con la matita da sfumare poi con l’apposito pennellino



6. applicare l’ombretto chiaro e sfumarlo


7. idem con l’ombretto più scuro















8. adesso, volendo, si può applicare l’eyeliner



9. proseguire con il mascara



10. sistemare e truccare le sopracciglia



11. tracciare a matita il contorno labbra



12. applicare il rossetto e poi, eventualmente, il gloss



13. stendere il fard



14. fissare il trucco con acqua freddissima o eventualmente un fissatore cosmetico



Consigli pratici per il trucco da sera




Operazione serata: dalla cura della pelle alla scelta dei colori per creare effetti speciali



Avete una serata speciale? Bene! Prima di iniziare qualsiasi operazione di trucco dedicate dieci minuti alla cura della pelle.


Applicate sul viso una maschera idratante. Ripartite dalla pulizia con latte e tonico, quindi per eliminare i segni di stanchezza, usate come base per il trucco un prodotto effetto lifting (crema o fluido secondo il tipo di pelle): chi non ha piccole rughe da nascondere ne ricava comunque un aspetto più levigato.Osate pure colori più accentuati sia per l’ombretto sia per il rossetto rispetto a quelli che utilizzate durante il giorno, perché la luce artificiale tende a sbiadire il colorito.
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Come procedere Contornate gli occhi con una matita piuttosto scura, sfumate accuratamente e applicate gli ombretti in polvere.



Abbondate col mascara sulle ciglia esterne, applicando, magari, qualche ciuffetto di ciglia artificiali.



Le labbra devono essere prefibilmente colorate. Per quanto riguarda l'intensità o l'aggiunta di qualche prodotto speciale per il trucco (glitters, polverine iridescenti, polveri abbronzanti, ecc) è una decisione che spetta solo a voi.Se volete catalizzare gli sguardi, a trucco ultimato applicate su viso e sul décolleté una polvere illuminante.


Come ritoccare il makeup




Cinque suggerimenti pratici per correggere eventuali sbavature e rimediare a piccoli errori



Ritoccare il makeup



1. Correggere eventuali sbavature aiutandosi con un bastoncino di cotone asciutto o appena inumidito d'acqua.



2. Passare sul viso (contorno occhi compreso) un velo di cipria compatta.






3. Stendere un po' di ombretto chiaro - preferibilmente opaco - sulle palpebre superiori



.4. Ravvivare il colorito delle guance con un tocco di fard.



5 Eliminate i residui di rossetto con una velina, passate uno stick idratante sulle labbra e stendete di nuovo il rossetto (meglio se lucido o satinato).



SE AVETE ESAGERATO CON Il fondotinta: tamponate gli eccessi con una velina o meglio con un fazzoletto di cotone bagnato con acqua calda e ben strizzatoLa cipria: passate il pennellone da cipria (ovviamente pulito)



Il fard: passate con molta delicatezza sulla zona una velina asciutta, in modo da asportare l’eccesso senza rovinare il trucco.



Correzioni per tutte le facce





Viso tondeggiante, allungato o troppo largo? Come valorizzare i lineamenti


Viso triangolare



scurite gli angoli della fronte, gli zigomi e il mento con un fondotinta di un tono più scuro rispetto a quello che applicherete, poi, su tutto il viso. Sfumate un fard color mattone sugli zigomi verso l'esterno.





strong

Viso quadrato



applicate un fondotinta più scuro agli angoli della fronte e delle mascelle, evitando il centro della fronte, poi applicate il fard tra zigomo e mascella, e date luce a fronte e mento con una cipria luminosa.



Viso tondo



un fondotinta più scuro applicato dalle tempie alle mascelle e il fard steso tra mascella e zigomo, sfumato verso il centro della guancia, a metà altezza tra naso e bocca, scolpiscono i lineamenti. Viso lungo




applicate il fondotinta scuro sul mento e al centro della fronte, quindi sfumate il fard sulle guance in senso orizzontale. Mettine un tocco anche al centro della fronte e sul mento.




Viso magro


sia il fondotinta che la cipria dovranno essere di tonalità chiare e luminose, che riempiono le zone scarne, mentre al centro delle guance stendi un fard rosato.



Doppio mento


basta un tocco di fondotinta scuro sotto l'ovale e già il mento apparirà più scolpito.


Per far durare il trucco più a lungo





Pelle grassa? Prima di stendere il fondotinta passate un cubetto di ghiaccio. E altre idee



I consigli per fissare il makeup Se avete la pelle grassa, prima di stendere il fondotinta passate un cubetto di ghiaccio (magari avvolto in un fazzoletto) sul viso, in modo da provocare una temporanea chiusura dei pori: eviterete di far assorbire alla pelle troppo fondotinta, che inevitabilmente ritornerebbe in superficie durante la giornata.






Per evitare l'effetto lucido, mescolate sul palmo della mano un po' di fondotinta con un goccio di tonico astringente e applicatelo sul viso, picchiettando con i polpastrelli.Dopo aver applicato il fondotinta, tamponate il viso con una spugnetta inumidita in acqua fredda e ben strizzata.



La cipria in polvere, poca e su tutto il viso, palpebre e labbra comprese, crea una base asciutta sulla quale il trucco aderisce senza formare antiestetiche pieghette.




Per concludere con una spruzzata leggera e rapida di acqua minerale oppure nebulizzare su tutto il viso un fissatore specifico che si acquista in profumeria.Per le labbra esiste un prodotto apposito, da stendere dopo la matita o sopra il rossetto, a maquillage completato.


Come avere un naso






Troppo lungo? Troppo largo? I trucchi per correggere le imperfezioni del naso


Naso largo


Applicate ai lati del naso un fondotinta più scuro e al centro uno più chiaro. Stesso discorso per la cipria: un tocco di polvere più scura ai lati e una trasparente al centro, da sfumare bene con il pennello. Per distogliere lo sguardo dal naso, invece, accentuate con la matita labbra la V del labbro superiore.




Naso lungo




Anzitutto sfoltite le sopracciglia nella parte centrale, poi applicate un tocco di fard scuro sulla fronte (anche la frangia aiuta!) e più chiaro e rosato, che ammorbidisce i tratti, sulle guance e sulla punta del naso. Il trucco delle labbra deve essere più discreto, con un contorno poco marcato e un rossetto tenue.




Teoria del chiaro-scuro




Teoria del chiaro-scuro



Saper usare i contrasti di luce e ombra è essenziale per mettere in risalto i punti di forza del viso e per mascherare i difetti. Basta ricordare che i colori scuri infossano e rimpiccioliscono, mentre i colori chiari illuminano e mettono in rilievo. Ecco come procedere con i consigli e i disegni realizzati da un' esperto di make up.






1. Il viso



2. Gli occhi



3. Le labbra
1. Il viso



Viso rotondo








Sfuma il fard dall'attaccatura dei capelli fin sotto lo zigomo. Schiarisci, invece, il mento e la zona in mezzo alle sopracciglia con un fondotinta, una cipria o un correttore più chiaro



Viso triangolare



Scurisci la punta del mento con un fondotinta o una cipria più scura. Infine, stendi il fard partendo dallo zigomo e arriva quasi fino al centro del viso




Viso quadrato




Stendi il fard partendo dalle tempie e arrivando fin sotto lo zigomo. Fai la stessa cosa sulla mandibola e al centro del mento

2. GLI OCCHI


Occhi all'ingiù


Stendi il colore più scuro nella parte esterna della palpebra mobile e sfumalo fin sopra la piega della cavità orbitale. Applica un colore più chiaro nella parte intermedia dell'occhio e uno che dà luce in quella interna e sotto l'arcata sopracciliare


Occhio infossato

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Usa un colore più chiaro e uno intermedio per ridisegnare l'ombra che non si forma naturalmente. Stendi infine un colore di una tonalità più scura sulla palpebra mobile


Occhio sporgente




Usa un ombretto molto chiaro sotto il sopracciglio e un colore intermedio sulla cavità orbitale. Per completare stendi un ombretto scuro sulla palpebra mobile